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lunedì 28 giugno 2010

Deathly Hallows teaser trailer

No, dico, un'altra settimana potevo farla passare, prima di postarlo =__=



sabato 26 giugno 2010

Beastly - trailer

Rivisitazione in chiave moderna del classico La Bella e la Bestia.
Uscita americana = luglio 2010
Uscita italiana = dicembre 2010 ò_ò ( al solito...)

Con Alex Pettyfer e Vanessa Hudgens.


VOGLIO-ASSOLUTAMENTE-VEDERLO!!!


giovedì 24 giugno 2010

Memento


Se in questo film ci si distrae anche solo per un secondo, si rischia di non capir niente, o comunque di perdersi particolari importanti, che facilitano la comprensione del tutto.
Protagonista di questo strano (ma bellissimo!) film, è Leonard (Guy Pearce), che, per sopperire alla sua mancanza di memoria a breve termine, fotografa con la sua fidata istantanea ogni particolare che lo possa aiutare a non morire/perdersi/essere ucciso.
Rimasto ferito nel tentativo di salvare la moglie da un malvivente che la violentava, si è risvegliato con la memoria primaria fuori uso; non riesce ad assimilare nuovi ricordi successivi al dramma familiare, dimenticando qualunque cosa un paio di minuti dopo che questa ha avuto luogo.
Nonostante ciò, è deciso a vendicare la morte della sua amata consorte.
Meticoloso e ligio alle abitudini autoimposte, appunta qualunque indizio conduca al John G che ha distrutto la sua vita.
Se n'è appuntati un paio sul proprio corpo, giusto per non correre il rischio di perderli .__.

I continui flashback e flashforward possono far confondere lo spettatore appena appena distratto, ma se si riesce a tenere gli occhi incollati, senza sbattere le ciglia, se ne apprezzerà appieno la bellezza. Si ha come l'impressione di vedere pezzi di puzzle che si allineano diligentemente gli uni con gli altri, incastrandosi alla perfezione.

E poi c'è il finale, un colpo di genio.


Perché dopotutto, come puoi sapere di chi fidarti, quando la tua memoria dev'essere affidata a dei pezzi di carta e chiunque, chiunque, può approfittarsi di te?

Ricordati di non dimenticare

Diverso da chi?

Ispirata dall'incontro con Filippo Nigro ( *ççç* ) al Taormina Film Fest, oggi ho sfogliato la rete alla ricerca dell'elenco dei suoi film, e BHAM, trovo Diverso da Chi? che
a) vede protagonista Luca Argentero. Che è un gran bel figliolo e che è sempre piacevole da guardare;
b) Argentero e Nigro fanno coppia. E sono puccissimi da morireeee *_______*

Essendo yaoista, persino mio fratello si è stupito dal mio "lo vedo per la prima volta". Lui, che nella sua solita finezza omofobica, se n'è uscito con un tristissimo "E' quel film dei puppi"

E andiamo .___.

Un omosessuale convinto (convintissimo...Giuro!SonoGay, Le Donne Le Schifo) che per la prima volta, dopo 14 anni di coppia fissa, viene attirato dalle grazie procaci di una donna (la Gerini, nella fattispecie) entrando così in una profonda crisi esistenziale che lo sconvolge non poco.
Perché lui E' GAY. Non bisex. Né tantomeno etero. Gay gayssimo!
Ma quando si trova la Gerini davanti, non capisce più niente.

Lei ovviamente, ad essere la tresca segreta di un gay non ci tiene minimamente, anche se continuare a lavorare insieme e far finta di niente sotto gli occhi dei colleghi, è dannatamente dura (visto che...oh...è un bel figliolo. Eh!)
Perché lui è candidato a sindaco (dichiaratamente gay) e lei è la sua vicesindaco, con una possibilità su 4 milioni di rimanere incinta e per questo scaricata dal marito. Inizialmente nemici, si ritroveranno a rotolarsi allegramente sotto le lenzuola, con grande smacco ma alto gradimento da ambo le parti.

E Remo? Il marito e compagno di una vita? L'essere più dolce del pianeta che ti sciogli solo a guardarlo? ç__ç Povero cucciolo ç__ç

Come se non bastasse tutto ciò, l'unica possibilità su 4 milioni di rimanere incinta va a segno, roba che manco Guglielmo Tell.
L'inaspettata sorpresa, anziché incasinare ulteriormente la situazione, finisce per creare la stabilità perfetta fra i tre protagonisti.
Meglio di così!

Bellissimo lo scambio di battute fra i due innamorati il giorno dopo il loro primo "errore":
Lui: Inizia a vestirti in modo meno provocante per favore però, eh?
Lei: Provocante? Ma come, scusa! Non sono provocante, è una giacca!
Lui: Ma ti vesti da uomo! Scusa, se vuoi che ti lasci stare, non lo so, inizia a metterti una gonna, fai vedere un pò le tette!

giovedì 17 giugno 2010

AzulOscuroCasiNegro

Durante questa settimana di Festival, causa impegni di stagista, non ho potuto assistere a molte proiezioni. Ma fra quelle spagnole, due su due avevano come tematica principale il sesso.
Sarà un caso? O è una caratteristica precipua dei film iberici?
Se lo sapessero i miei amici maschietti, che sprecano preziose ore della propria vita su Emule in attesa di un briciolo di peer, quando potrebbero avere (quasi) lo stesso effetto andando al cinema, e dare in più l’impressione di volersi acculturare guardando film spagnoli...

In AzulOscuroCasiNegro, un giovane, Jorge (Quim Gutiérrez) si ritrova costretto a fare quello che più detesta al mondo: seguire le orme del padre nel Meraviglioso e Sfavillante Mondo della Portineria Condominiale.
Niente contro i portinai, per carità.
Come ampiamente dimostrato da studi condotti da Giacomo Poretti (quello di Aldo, Giovanni e Giacomo, per intenderci), fare la portinaia vuol dire stringere il potere fra le mani, rompere le palle ai condomini, sbraitare ordini e sequele di lamentele a destra e a manca.
Per Jorge, invece, tutto ciò non riveste nessuna attrattiva.
L’idea di passare la vita a raccogliere l’altrui immondizia, chissà perché, non gli aggrada per niente.

Ma, proprio nel tentativo di sfuggire alla sorte del lavoro Da Padre In Figlio, ne resta completamente invischiato. Si ritrova un padre non più autosufficiente da accudire, uno che scambia i soldi per pane, facendo a pezzetti carte da 50 euro e pucciandole nel latte ò__ò
E in più è costretto a sostituirlo in portineria.

Nemmeno il ritorno di una sua vecchia fiamma migliora il suo umore, e la ricerca di un nuovo lavoro non dà i suoi frutti.
Per giunta, il fratello maggiore gli chiede un grosso favore, direttamente dalle patrie galere: portarsi a letto la propria fidanzata nel tentativo di metterla incinta.

Il sogno di ogni uomo, ammettetelo.
AMMETTETELO!

Lei è in galera come lui, e visto che viene pestata un giorno sì e l’altro pure, se diventasse madre verrebbe spostata nell’ala maternità, dove non capita di ritrovarsi il viso ridotto ad un grumo di sangue, riversa sul pavimento del bagno.
Causa…ehm…problemi tecnici fisiologici, è così costretto a chiedere al fratello. Per lo meno, i geni sarebbero più o meno gli stessi.

Ingenuo.
Oltremodo ingenuo.
Specie se si considera che il fratello è molto più giovane e decisamente (e sottolineo decisamente) più gnocco di lui.

Per fortuna quella che altrimenti sarebbe stata una lunghissima lagna sull’ingiustizia della vita, viene intervallata dal tanto amato lato comico. Che qui è rappresentato dal migliore amico di Jorge, Israel, detto Sean perché somiglia a Sean Penn, che ha la mania di spiare (e fotografare) un massaggiatore della palazzina di fronte, che fa un tutto compreso molto apprezzato dai suoi clienti.
Maschili.
Non c’è bisogno di scendere in dettagli, no?
Nel film invece non si trattengono dal farlo XD

Sean, che aveva iniziato questo particolare hobby al solo scopo di usare le foto per ricattare qualcuno, un giorno becca suo padre, scoprendo così che è gay.
E quando anche lui va dal massaggiatore giusto per rubare il turno al padre (e sperando così di allontanarlo da questa sua abitudine), anche lui è preso dal sospetto che forse, sotto sotto, ma nemmeno poi tanto sotto, anche a lui piacciono i maschietti.

Come si suol dire, talis pater

L'imbroglio nel lenzuolo (spoiler)

Maria Grazia Cucinotta e Primo Reggiani hanno presenziato alla Premiere del film (che uscirà nelle sale italiane domani 18), di cui la Cucinotta è anche produttrice, ieri sera al Taormina FilmFest, preceduto da un miniconcerto di Arisa, che ha affascinato il pubblico presente al Teatro Antico.
Francamente non sono una fan sfegatata della cantante genovese, ma ammetto che è stato carino vederla dal figosissimo parterre. Aveva una voce così stridula, mentre parlava, che era persino adorabile :P

Ok, il film.
Premetto che non impazzisco per i film italiani.
E nemmeno per la Cucinotta, ad essere sincera ò__o
Però non c'era molto altro da fare, quindi mi sono unita alle mie coinquiline.

In un paesino siciliano non meglio precisato, si impazzisce per il neonato cinematografo. Le immagini in movimento proiettate su un candido lenzuolo, ammalia e spaventa gli ignorantotti del paesino. Ma c'è chi invece vede in questa nuova invenzione una brillante prospettiva per il futuro.
Federico, giovane studente universitario, decide di abbandonare definitivamente gli studi stentati di medicina per dedicarsi alla nuova mania.
D'accordo con Mister Pecoraro, desideroso di produrre film propri (ma giusto per vedere le sizze), sceglie come soggetto la storia della "Casta Susanna", una giovane donna che viene spiata da due vecchi pervertiti mentre si fa il bagno.
Protagonista, a sua totale insaputa, è Marianna (la Cucinotta), una giovane donna che "vive nel peccato" in quanto divide lo stesso tetto con un uomo pur non essendo sposati.
Viene ripresa mentre si fa il bagno nuda (la Cucinotta si spoglia qui per la prima volta), e così, senza neanche rendersene conto, diventa il sogno proibito dei suoi compaesani.
Le donne non la prendono tanto bene .__.

Marianna, che si dedica a strani rituali ed incantesimi in cambio di poche cibarie, quando vede sé stessa su quel lenzuolo, dà di matto, ritenendola una stregoneria di qualche tipo.
Non riesce a concepire CHI possa essere quella che tanto le somiglia, quella "malafimmina" che si concede agli sguardi lascivi dei paesani.
E reagisce come farebbe ogni persona sana di mente: dà fuoco a quello che secondo lei è l'origine della stregoneria.

Giudizio: una mezza vaccata.
Non a caso, mezza platea ha lasciato i propri posti dopo i primi 20 minuti.
Io, coraggiosa, sono rimasta fino alla fine, sperando in un miglioramento.
Niente da fare.

Ma in compenso, ho fatto la foto con quel gran megagnocco di Primo Reggiani, protagonista maschile del film.
Ne è valsa la pena solo per questo XD

sabato 12 giugno 2010

Toy Story 3, La Grande Fuga (spoiler)


Toy Story 3, La Grande Fuga è l'ultima puntata della trilogia della Pixar Animation Studios, e qui al Taormina FilmFest abbiamo avuto il piacere di gustarcela in anteprima mondiale.
E scusate se è poco.
Era anche la prima volta che un film in 3D veniva proiettato al Teatro Antico.

Io, cresciuta a Nutella e cartoni animati, non potevo di sicuro perdermelo; quindi, dopo aver passato il tempo a distribuire occhialini 3D all'ingresso Vipposo con il Red Carpet (sul quale hanno sfilato Gente Figosa alla SonoRiccaEMeNeVanto) sono fuggita nelle gradinate a godermi lo spettacolo.
Anche se avevo ancora l'adrenalina a mille dopo che Ficarra mi è passato a 5 cm di distanza *sviene al ricordo*

I sequel hanno sempre una cosa in comune: di solito sono dannatamente noiosi.
Vi devo ricordare Il Gobbo di Notre Dame 2?
O Pocahontas 2 (che tra l'altro ha infranto il classico Eternally in Love tipicamente disneyano? >__< )??
Invece questo è stato davvero carino.
Con Andy ormai diventato un ometto, per i suoi amati giocattoli la destinazione finale è la soffitta. Ma a causa di un disguido, finiscono invece per essere donati all'asilo Sunnyside Daycare.
Un grosso orsacchiotto rosa che profuma di fragola fa loro da Cicerone, e tutti sono d'accordo che quello è un posto grandioso.
Tutti, tranne Woody.
Per lui, il loro posto è accanto ad Andy, ma visto che nessuno dei suoi amici giocattoli vuole lasciare quel luogo all'apparenza così idilliaco, parte da solo alla volta della sua vera casa.
Non passerà molto, e i giocattoli scopriranno il Lato Oscuro dell'asilo, costituito da un nugolo di mocciosi con un modo davvero particolare di giocare con loro.
Ma scappare si dimostrerà impossibile.

La pessima nomea del Sunnyside giungerà persino alle orecchie di Woody, che si troverà così a dover scegliere fra ritornare e salvare i suoi amici in balìa di un folle orsacchiotto rosa, e raggiungere Andy prima che parta per il college.

Ai giocattoli che abbiamo imparato a conoscere e ad amare se ne aggiungono così di nuovi.
Fra i quali, in un cameo francamente troppo breve, il mitico Totoro, il delizioso orsacchiottone dell'omonimo film di animazione di Miyazaki.
Il mio animo jappo ha fatto le capriole *__*


Momenti esilaranti:
- l'arrivo di Ken e il suo incontro con Barbie
- Buzz Lightyear in Spanish Mode che fa il cascamorto con Jess, la cow girl conosciuta nel film precedente
- Chuckles il clown

Consigliatissimo?
Di più!!

giovedì 3 giugno 2010

Puzzole alla Riscossa

Non pensavo avrei mai visto questo film.
Soprattutto perché vedere Brendan Fraser che fa sti film coglioni mi fa seriamente male al cuore ç__ç
Ma l'altra sera non avevo niente da fare e allora mi son decisa, dandomi un 15 minuti di limite massimo, raggiunti i quali avrei potuto eventualmente decidere se il film valeva la pena oppure no.
A volte dimentico che certi film sono fatti per ragazzini, e quindi devono essere visti con gli occhi di ragazzini.
E quindi mi ci sono messa d'impegno in tal senso, evitando di staccare Megavideo alla prima inquadratura di uno scoiattolo che spalanca occhi e bocca in un'espressione di vivo terrore ò_ò
Il film tutto sommato ha una trama abbastanza semplice: Dan Sanders (Fraser) si trasferisce da Chicago in Oregon per sovrintendere dei lavori di costruzione nella natura incontaminata-o-quasi, e né la moglie (Brooke Shields) né ancor meno il figlio adolescente (Matt Prokop) sono entusiasti della cosa.
Gli animali della vicina foresta vengono a sapere che il loro amato habitat sta per essere raso al suolo per far posto ad un nuovo e sfavillante complesso residenziale, e decidono che Dan è il Male, e ha da soffrì.
E iniziano a dargli il tormento, tutta la natura in combutta per farlo uscire fuori di testa: il corvo picchia sul vetro della sua finestra per tutta la notte, gli animali gli rubano la macchina, le puzzole lo impuzzolentiscono dalla testa ai piedi.
Quello che non sanno è che Dan è un'ignara vittima dei temibili piani di Mister Lyman (Ken Jeong, che fa sempre ruoli che finisco con l'ADORARE, come il piccolo bastardo cinese nudo e incazzato dentro il cofano posteriore in Una Notte da Leoni, o l'odioso giocatore di ruolo in Role Models), il suo capo senza cuore; Dan, per quanto ne può sapere, lavora per una ditta che ama e rispetta la natura. Povero ingenuo.
Quando la notizia dell'abbattimento della foresta non è più solo un sospetto, persino suo figlio gli dà contro, soprattutto perché lo fa anche la tipa che gli ha improvvisamente fatto piacere quel luogo che detestava fino a un giorno prima XD

Mentre lo vedevo correre fasciato da una femminilissima tuta rosa salmone, ho pensato per un attimo ai tempi di George, il Tarzan dei miei calzari. Che tristezza .__.
E poi adesso è diventato grasso. Dannatamente grasso.
Perché sei diventato così grasso, mio tesoro? Nun te se pò vedè!! ç___ç

Dear John

Non scrivo da un pezzo, per varie ragioni: la prima è che da quando ho mollato l'Uni ho iniziato un corso quotidiano...che ho poi mollato, per due ragioni: la prima è che mi annoiavo da morire, la seconda è che ho trovato qualcosa di meglio da fare.
Il che mi porta alla seconda ragione che mi ha tenuto lontano da questo blog: qualche settimana fa ho fatto un paio di colloqui, e tutti mi sono andati incredibilmente bene: una come stagista per il Taormina FilmFest, l'altro per lavorare a Disneyland Paris.
Così da un giorno all'altro mi sono ritrovata con un'estate piena di impegni *__*
Questo mi ha portato ad avere meno tempo da utilizzare per guardare film, e ancor meno per parlarne nel blog.
Ma adesso basta, sentivo proprio la mancanza di sproloquiare in rete, ed è giunta l'ora di rimediare.
Per non tornare troppo indietro nel tempo, riprendo da un film che ho visto giusto un paio di giorni fa: Dear John.
Il trailer mi ha fatto impazzire...canticchiavo la canzoncina di sottofondo (Set the Fire to the Third Bar, di Snow Patrol feat. Martha Wainwright) in maniera ossessiva, pur limitandomi alle tre frasi in croce udibili nel suddetto trailer.
Chissà perché, mi ero fatta l'idea di un film strappalacrime, uno di quelli che ti fanno consumare tonnellate di kleenex e che ti lasciano con una sensazione di vuoto all'altezza dello stomaco.
Con queste aspettattive mi sono apprestata a vedere Dear John...che in realtà strappalacrime non è.
Nemmeno un pò.

Lui e lei, insieme appassionatamente.
Un soldato in congedo e un'universitaria in vacanza. Si incontrano, si innamorano, e dopo due settimane di chiacchiere romantiche in riva al mare, mangiate di lasagna domenicali in compagnia del padre di lui, scontri con lo spasimante di lei, il ragazzo ritorna al fronte e per ingannare l'attesa fino al suo ritorno, un anno, i due giovani si scambiano lettere piene di Mimanchi, Tiamo, Nonfartisparareaddosso.
Ma poi arriva il fatidico 11 Settembre, e le priorità del ragazzo cambiano repentinamente.
Con sommo smacco della ragazza, le comunica che resterà un soldato per altre tre anni.
Lei la prende molto male, chissàperché .__.
E lo molla via lettera, con una spruzzatina di "Mi sto per sposare" che fa tanto classy.

Io stavo lì ad imprecare davanti allo schermo, riempiendo di insulti il soldato scemo che si è fatto soffiare la ragazza dall'Ultima Persona Che Ti Saresti Aspettata.

Niente, non mi ha fatto impazzire.
Niente drammi amorosi, nessuna morte che interrompe fatalmente il giovane amore. Solo un coglionazzo che ha preferito l'Arma alla ragazza.

Bah .___.
 

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