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lunedì 29 settembre 2008

Un Amore Perfetto

Filmone della domenica. Cast: Cesare Cremonini e Martina Stella.
Paradossalmente (ma non troppo) il primo è molto più bravo della seconda.
Che la Stella sia una chiavica a recitare non è una novità. Carina è carina. Ma a recitare... T_____T

Sto film l'ho visto giusto perché non avevo niente di meglio da fare, probabilmente sarebbe stato più fruttuoso fissare il soffitto per due ore.

Cremonini mi piace.
Cremonini non si tocca. Mi fa troppo ridere. Nel senso positivo.

In questo film, Che (Cremonini) e Bernie (Denis Fasolo - qualcosa di positivo in questo film c'è...) sono grandissimi amici, tanto che quando conoscono Laura (Stella) pensano addirittura di giocarsela.

Ma quello che la spunta è Che, anche se Bernie è folle di lei, e il Che le piazza le corna un giorno si e l'altro pure.
I due si mollano, si riprendono, blablabla.
Nell'hotel dei suoi genitori, grazie ad una telecamera nascosta in una delle camere, Che e il suo amico narcolettico (e pure segaiolo, aggiungerei) Nanna scoprono un tramaccio che coinvolge tanti tanti soldi, anche se c'è da rischiare, e tanto.

D'accordo con Bernie e Laura, il trio perfetto, l'Amore Perfetto, si preparano al grande piano che dovrebbe cambiare per sempre la loro vita.
Se non che Bernie e Laura si scoprono innamorati l'una dell'altra, rinunciano al piano del Che, che è costretto a procurarsi partner di lavoro alternativi, per il colpaccio.

Ma non si dimenticherà degli amici.

Ecco, più o meno è tutto qui, solo che sembra un pò più scemo di quanto descritto

domenica 21 settembre 2008

Kuch Kuch Hota Hai

Tra le tante cose che mi ero imposta di guardare, fra i numerosi film vecchi e nuovi nella mia lista, campeggiava un film bollywoodiano. Uno qualunque. Non importava quale.
Tanto non ne conoscevo nessuno.
Su veoh ne avevo trovati un paio, e oggi mi sono imposta di guardare "Kuch Kuch Hota Hai".
Non sono andata a sbiriciare la trama su internet perché non volevo rovinarmi la sorpresa, bella o brutta che fosse.
In realtà il film è bello, davvero. Inizia di un triste, che vi fa venir voglia di smetterla immediatamente, ma se riuscite a resistere quei due/tre minuti, vi troverete davanti ad un film incredibilmente divertente.
Ma pesante, questo devo dirlo.
Perché, per quanto un film possa essere divertente, 3 ORE DI FILM SONO PESANTI!!
Ciononostante, mi sono autocostretta a proseguire nella visione, ormai era diventato un fatto personale.

Kuch Kuch Hota Hai, ho poi scoperto, ha ricevuto un sacco di premi ai Filmfare Awards e agli Zee Cine Awards, entrambi importanti cerimonie indiane paragonabili agli Oscar americani.

La drammaticità iniziale di cui vi parlavo:
Rahul, giovanissimo neopadre, commemora la morte dell'amata moglie Tina. Ha voluto portare avanti la gravidanza, ben sapendo quanto Rahul desiderasse una figlia, mettendo a rischio la sua stessa vita. Prima di morire chiede a Rahul di chiamare la piccola Anjali, e a sua madre dona otto lettere, da dare alla figlia, una per ogni suo compleanno.

Anjali cresce e diventa una bambina arzilla e frizzante, che vuole diventare VJ e guarda sempre MTV. Ferve in attesa del suo imminente ottavo compleanno, per ricevere dalla nonna la lettera della madre.
Nella sua ultima lettera, l'ottava, la madre le scrive che è abbastanza grande per una storia che desidera raccontarle.
Una storia di quando lei e suo padre erano ragazzi.
Una storia di tre studenti del St. Xavier College: Rahul, Tina, e Anjali.

Anjali era la migliore amica del padre: litigavano sempre ma si volevano un mondo di bene. Lei era un maschiaccio mancato, e batteva puntualmente Rahul a basket.
Con l'arrivo di Tina, figlia del preside, Rahul conosce l'amore. Tina è bellissima, va in giro strizzata in abitini cortissimi, è intelligente, così diversa dalle altre ragazze della sua scuola. Purtoppo Anjali scopre di amare Rahul proprio quando Rahul capisce di amare disperatamente Tina.
Anjali, sconfitta dalla competizione, decide di partire, di lasciarsi tutto alle spalle, di tagliare i ponti con l'amico di sempre.
In quel momento, mentre il treno si allontana, Tina realizza di aver compromesso, con il suo arrivo, l'amicizia profonda dei due ragazzi. Soprattutto perché per Rahul "l'amore è l'amicizia", e Anjali era certamente la sua migliore amica.

Nella lettera, Tina prega la figlia di ritrovare Anjali, e di riportarla nella vita di suo padre, che dopo la sua morte non ha più avuto altre storie. Per lui "si vive una volta sola, si muore una volta sola, ci si sposa una volta sola, e si ama una volta sola".
Ma la piccola Anjali è decisa a far tornare l'amore nella vita del suo amato padre, e quindi, aiutata dalla scatenata nonna, cerca di riavvicinare i due nonostante l'imminente matrimonio della ragazza.

Se avete Veoh TV ---> cliccate qui
Se volete guardarlo online sempre su Veoh, trovate anche la versione spezzata in 15 parti ^__^

sabato 20 settembre 2008

Lezioni di Piano

Ci sono vari motivi che ci spingono a vedere determinati film.
Spesso è il passaparola. Spesso è il trailer.
Nel caso di Lezioni di Piano, è stata la colonna sonora.
Nonostante sia una persona fissata con i trailer, non ho mai visto quello di questo film. E non l'avevo mai visto nei passaggi televisivi.
Non sapevo nemmeno chi ci lavorasse.
Niente. Nisba. Tabula rasa.

Sapevo solo una cosa: che aveva una colonna sonora fa-vo-lo-sa.
Credo di avere ascoltato una suonata di Michael Nyman, tratto dall'OST del suddetto film, durante un passaggio random di una radio su internet. Credo last.fm
Sono bastate poche note per innamorarmene subito. Nemmeno a dirlo, ho provveduto a procurarmi immediatamente l'intera colonna sonora. Una musica più bella dell'altra.
Quindi ero oltremodo decisa a vedermi il film.
Ma visto che non arrivava mai alla tele, oh, l'ho scaricato in inglese. Meglio che niente.

Il film e i suoi attori hanno ricevuto numerosi premi, tutti meritatissimi.
Le scene di nudo avrebbero certamente fatto storcere il naso a mia madre, quindi mi terrò ben alla larga dal proporgliene la visione, qualora riuscissi a trovarlo in italiano. Credo che lei lo troverebbe noioso.
Ada (Holly Hunter), è una donna muta, la cui unica ragione di vita, oltre la figlia Flora (Anna Paquin - Rougue di X-Men), è il suo pianoforte.
Suo padre le combina il matromonio con Stewart, un commerciante neo-zelandese (Sam Neil), e proprio lì, su una spiaggia, in una giornata uggiosa, vengono portate tutti i suoi averi, pianoforte incluso.
Ma le dimensioni della cassa rendono impossibile il trasporto fino alla sua nuova abitazione, dove Ada fatica ad ambientarsi, nonostante i vari tentativi di Stewart di far breccia nel suo cuore.
La donna, con Flora al seguito, chiede a Baines (Arvey Keitel), un ex marinaio in pensione, di condurla sulla spiaggia per suonare il piano. E lui, incantato dalla donna, decide di portare lo strumento nella sua casa. Permetterà ad Ada di suonarlo, e al contempo di istruirlo all'uso del piano.
In realtà lui non toccherà mai i tasti, e basterà poco perché lui si innamori perdutamente della donna. Dalla quale sarà ricambiato, anche se a caro prezzo.

Un film bello, e per la prima (e credo unica) volta ho trovato Keitel sexy @___@ *non riesce a crederci nemmeno lei*. E, giusto per essere pignoli, non mi riferisco a quando gira nudo per casa <__<
Neil mi è sempre piaciuto, ed è bravissimo come sempre, anche se il suo ruolo non gli ha meritato nemmeno una nominations

venerdì 19 settembre 2008

The Big Bang Theory



Sit-com americana, assolutamente esilarante, incentrata sulle vicende di Leonard e Sheldon, due amici geni-sfigati, che si ritrovano con una splendida bionda ragazza per vicina di casa. La new-entry nelle loro vite scatenerà una serie di situazioni al limite dell'assurdo visto che, fino a quel momento, la vita dei due era incentrata esclusivamente sui libri, sulla scienza, sui giochi di ruolo, e sui loro amici maschi e un pò sfigati come loro.

Leonard si impegnerà nel conquistare la bella Penny, nonostante Sheldon lo demoralizzi alquanto con il suo concetto di "specie diverse".

Da innamorarsene a prima vista. Davvero una serie spettacolare

giovedì 18 settembre 2008

Il Re Scorpione 2, Rise of a Warrior

Quando c'è un 2 dopo il titolo solitamente si pensa ad un sequel, non ad un prequel, ma il cinema ci ha ormai abituati a tutto.
E sebbene sia rimasta un pò delusa dal non vedere quel gran pezzo di figliolo di Dwayne "The Rock" Johnson presente ne "Il Re Scorpione", in quanto ad attori non si può certo storcere il naso. Anzi, Copon e Quarterman li ho trovati carini da matti *___* )
E' la storia, che lascia un pò a desiderare.
Mi è sembrata un filino noiosetta, forse è uno di quei film che bisogna vedere più volte per apprezzare, o forse uno di quei film da evitare quando si ha già sonno.

Fra il Tigri e l'Eufrate, nel regno di Akkad, i guerrieri più valorosi, sono i Black Scorpions. Fra loro spicca il nome di Ashur. E suo figlio Mathayus (Michael Copon) vuole seguire le sue orme.
Nonostante il volere del padre, Mathayus si presenta alle selezioni degli Scorpions, insieme alla sua amica Layla (Karen Shenaz David). Proprio la sua presenza scatenerà un piccolo pandemonio davanti al generale Sargon (Randi Couture), sedato dall'arrivo di Ashur e da quella del re Hammurabi. Ma Sargon non dimentica facilmente l'onta subita, e grazie alle arti oscure di cui si può servire, uccide Ashur.
Mathayus diventa un Black Scorpions, torna a casa dopo 6 anni, riabbraccia ciò che resta della sua famiglia e scopre che Sargon è diventato il nuovo sovrano. Certamente uccidendo Hammurabi, sussurrano tutti.
Viene convocato da Sargon, che gli offre di diventare la sua guardia del corpo personale; ma prima deve dimostrargli la sua irremovibile fiducia, uccidendo suo fratello Noah, accusato di aver ucciso il precedente sovrano.
Mathayus ovviamente rifiuta; scappati dal palazzo, inseguiti dalle guardie inferocite. Ma Noah rimane ucciso, e il giovane guerriero non ha altra scelta che abbandonare la sua città. Seguito da Layla, Mathayus, deciso a vendicare la morte dei suoi cari, si imbarca per l'Egitto per chiedere aiuto al Faraone e metter mano sulla Lancia di Osiride.
Sulla nave, i due amici fanno la conoscenza con Aristofane di Naxos (Simon Quarterman...lo adoro!!), che gli consiglia invece di puntare sulla Spada di Damocle, che però risiede nell'Aldilà.
Per nulla scoraggiato dalla dislocazione dell'arma, Mathayus parte alla ricerca della mitica spada, intenzionato ad uccidere Re Sargon.

mercoledì 17 settembre 2008

My Boss, My Student

"Seguito" del meraviglioso dorama "My Boss, My Hero", a cui, a mio avviso, questo film non può essere nemmeno lontanamente paragonato.
Ho messo "seguito" tra virgolette perché tecnicamente il lungometraggio precede di 5 anni il dorama giapponese, anche se la linea temporale è invertita.
Mentre infatti in "My Boss, My Hero", il 28enne Makio deve fingersi 17enne e prendere il diploma se vuole succedere al padre, qui il boss (Gae Do-Shik), di qualche annetto più grande torna a scuola come insegnante.
Nella classe del suo boss (boss di un boss? Non so molto della gerarchia Yakuza, devo informarmi XD ), che, nonostante l'età piuttosto avanzata, è ancora impegnato a guadagnare uno straccio di diploma.

Nei panni del boss non c'è il bellissimo Nagase Tomoya, ma Jung Joon Ho. Che, per carità, è un gran bel vedere pure lui.
Ma la storia in sé è abbastanza noiosetta, senza particolari colpi di scena (a parte una morte che mi ha spiazzato da morire).
Due ore assolutamente pallose.

Qualche sorriso, grazie soprattutto ai suoi due fedelissimi, ma di sicuro non è un film che rivedrei...

venerdì 12 settembre 2008

La Bestia nel Cuore

E' uno di quei film impegnati che solitamente evito come la peste, principalmente perché quando guardo la tv la sera, specie dopo una giornata passata a studiare (o passata a far finta di studiare, che è mooolto più stancante) preferisco guardare qualcosa di rilassante, qualcosa che non impegni troppo la mente, qualcosa di leggero.
Ma francamente non me lo volevo perdere, perché ne avevo sentito parlare un gran bene.
E poi perché alla tele non c'era nient'altro, e sarei stata costretta a rigirarmi i pollici tutta sera.

In questa storia (tratto dall'omonimo romanzo dell'omonima regista, Cristina Comencini), che ha come sfondo l'incesto e la pedofilia, si intrecciano anche robe che non hanno nulla a che fare con la cosa, come l'amore saffico e le corna, e forse la loro assenza avrebbe giovato a rendere il film un pò più intenso, cosa che avrebbe meritato, visto la tematica importante.
Sabina (Giovanna Mezzogiorno, bravissima come sempre) è una doppiatrice che divide la propria vita fra il lavoro, il suo fidanzato e la sua amica non vedente (Stefania Rocca), che è innamorata di lei da quando erano bambine.
Dopo un turno di doppiaggio dove dà la voce ad una giovane donna stuprata, penosi sogni disturbano le notti di Sabina; incubi che spera siano solo tali, anziché repressi ricordi d'infanzia.

Decide di andare in America, a trovare il fratello che non vede da tempo (lasciandosi dietro un fidanzato che si professa innamorato perso), e lì scopre la dolorosa verità sulla sua infanzia e su suo padre, che Sabina ha rimosso, e che adesso, ripiombatole addosso con la forza di un macigno, la stronca.

Torno a ribadire, alcune cose potevano essere evitate, per dare più importanza all'argomento principale di tutta la storia. Insomma, questa scopre di essere stata violentata dal padre, e la regista ci propina scenette alquanto da brivido con la Melato che bacia la Rocca (niente contro l'amore saffico, per carità, ma in questo film mi sa che non c'azzeccava per niente!), il fidanzato di Sabina che le pianta le corna per un'attricetta, e altre cosucce simili.
E poi il finale. Cioè non ho capito perché la protagonista prende e fugge via, come se scappando dalla realtà potesse dimenticarla.
Forse mi sarò distratta e mi sono persa qualche punto fondamentale, chessò ò__o

Io non li devo proprio guardare, certi film u___u

lunedì 8 settembre 2008

Ariel's Beginnings

Io sono cresciuta guardando i film della Disney, ma La Sirenetta è quello che più mi è rimasto nel cuore. Quindi quando sono venuta a conoscenza dell'uscita di un prequel del mitico lungometraggio, non ho esitato a scavare nei meandri internettiani per metterci su le mani.
Nemmeno a dirlo, ho pianto tanto. Non perché il film in sé fosse commovente, ma perché sono ritornata bambina per un'ora; mi sono sentita esattamente come la prima volta che ho visto La Sirenetta T___T

Dopo la morte dell'amatissima consorte Athena per mano degli umani, Re Tritone cade in una profonda depressione, e bandisce la musica in Atlantida.
Così la piccola Ariel e le sue sorelle crescono in un regno privo di musica, e con un padre a cui improvvisamente manca l'allegria e la gioia di vivere che aveva quando Athena era ancora in vita.
Con un balzo in avanti negli anni, ritroviamo l'Ariel che conosciamo, teenager scavezzacollo, stanca della routine della vita di palazzo, fatta di noiose passeggiate mattutine con il padre taciturno, guardate a vista da Marina del Rey, una sirena stanca del suo ruolo all'interno del palazzo, che aspira a qualcosa di più: per l'esattezza, aspira al ruolo occupato dal granchio Sebastian.
Assistiamo al primo incontro di Ariel e il piccolo Flounder, che in questo film mi è sembrato più divertente dell'altro. Insieme, scoprono l'esistenza di un celatissimo club di musica e, sorpresa ancora più grande, proprio Sebastian fa parte dello scatenato spettacolo.
Ariel vi porta persino le sorelle, ma quando Marina lo scoprirà, non esiterà a metterne a parte il Re. Imprigionata la band, Sebastian e Flounder inclusi, decidono di fuggire, insieme ad Ariel, e lasciare il regno di Tritone.
Sebastian, "quasi casualmente", condurrà i fuggitivi nel luogo dove Re Tritone ritroverà la felicità da tempo perduta, e la musica ritornerà a risuonare in quella parte di oceano, e Sebastian diventerà addirittura compositore di corte, come lo abbiamo conosciuto.

Bella storia, bellissime canzoni. Peccato che esca solo in dvd.

Amici Ahrarara

Il primo lungometraggio con protagonisti il mitico duo comico Fichi d'India è del 2001. Oggi è stato proposto da Italia1, per un sabato sera oltremodo delirante, visto che precedeva Tifosi (DeSica, Boldi, Iacchetti, Abatantuono e Nino d'Angelo).
Due cugini squattrinati lavorano nell'azienda profumiera dello zio, vecchio e rompicojones, che però non ha la minima considerazione per i due nipoti, provetti inventori. Nonostante i loro sforzi per cercare di convincerlo a far brevettare le loro invenzioni, lo zio è irremovibile, e usano persino la fantasiosa apparizione di una zia morta da tempo per cercare di fargli cambiare idea. E quando viene colpito da un ictus dimenticando ogni singolo parente, i due cugini decidono di prenderlo temporaneamente in consegna dall'ospedale e cercare di fargli ritornare la memoria, portandolo a spasso per l'Italia.
Ma per le autorità loro sono due squallidi rapitori di un povero ammalato, e quindi, ricercati, portano avanti il loro nobile scopo, mentre c'è chi trova l'amore e chi si ricorda improvvisamente com'è bello essere generosi.
Ovviamente non mancano le prodezze comiche dei due, che tanto bene conoscono i loro fan. Cappuccetto e il Lupo, i televenditori, e altri ancora.

Tutto da ridere.
Io l'ho adorato. Perché mi piacciono i Fichi d'India.
Da morire.

venerdì 5 settembre 2008

Superhero Movie

{ Drake Bell, Sara Paxton, Christopher McDonald, Leslie Nielsen}

Dai creatori di Scary Movie, la parodia dei supereroi comparsi negli ultimi anni al cinema, da X-Men, a Batman. Spiderman in primis.
Molti dei personaggi presenti nella locandina non sono che mere apparizioni di pochi minuti. Alcuni addirittura (come Storm e Wolverine) di pochi secondi.
La storia è principalmente la parodia di Spiderman. Solo che in questo caso il protagonista, morso da una libellula geneticamente modificata, diventerà Dragonfly (quello in verde, nella locandina).

Vive con gli zii, in quanto i suoi genitori sono morti quand'era piccolo (avete presente la scena della morte dei genitori di Bruce Wayne? Ecco, quella. Più o meno...), e ama disperatamente la sua bellissima vicina di casa, che ovviamente è la ragazza del bullo della scuola.
E suo zio, come da copione, diventerà il cattivo della storia, il malefico Hourglass (Clessidra), che mira all'immortalità a costo di migliaia di vite innocenti.
Quando si renderà conto della presenza dei superpoteri, verrà contattato dal professor Xavier, direttore della scuola per ragazzi dotati di poteri speciali.
Aiutato dallo zio e dal suo amico patito di tecnologia diventerà il Supereroe per eccellenza, amato da tutta la cittadinanza, anche se il suo cruccio resterà sempre quello di non saper volare. Salverà migliaia di persone e riuscirà ad avere l'amore della sua donna.
Forse (?)

E' abbastanza divertente. Mi son fatta qualche risata (ok, la scena all'interno della scuola di Xavier mi ha fatto morire dalle risate), ma alla fin fine non è uno di quei film dove ti aspetti di trovare chissà che. Sarà che io non stravedo particolarmente per il genere comic-delirante. Probabilmente chi si è sganasciato con Scary Movie e American Pie lo adorerà. L'ho visto perché mi piacciono gli spoof-version, ed ero curiosa di vedere la parodia sui supereroi. Ma devo ammettere che non ne sono rimasta delusa. Anche se probabilmente non lo rivedrò una seconda volta...
In compenso la colonna sonora è bellissima.

The greatest Superhero movie of all time! (not counting all the others)

giovedì 4 settembre 2008

Cominciò con un Bacio (1959)


Stamattina mi sono alzata alle 9 giusto perché speravo che Rai3 servisse un piatto gustoso come quello degli ultimi giorni, e infatti sono stata accontentata.
Non c'era Fred Astaire, ma in compenso c'era una frizzante commedia hollywoodiana di George Marshall, che rivedrei volentieri, con una buffissima coppia composta da Glenn Ford e Debbie Reynolds, uniti insieme in matrimonio in un subdolo raptus di amore a primo bacio.
Ma una volta sposata, Maggie Applebauer, sposina tutto pepe che aveva sempre sognato di sposare un milionario, inizia a realizzare che forse il matrimonio con il fascinoso sergente Fitzgerald è stato un errore, dettato esclusivamente da una prorompente attrazione fisica.
Così, una volta raggiunta la base aerea americana a Barcellona, per evitare che la moglie ritorni a casa, Joe la convince a "stare in prova" da marito per 30 giorni.
Il problema è che l'unica condizione da lei posta è che il sesso sarebbe stato fuori discussione, per scoprire se lei avrebbe potuto amarlo per quello che era, e non per la fatale attrazione.
Complice la fortunata vincita alla lotteria di un'automobile megafuturistica che ben poco si addice allo stipendio di un sergente, e le conoscenze giuste, come quella del famoso torero Antonio Soriano (che prenderà una sbandata per la neo-signora Fitzgerald) complicherà la vita non proprio idilliaca della coppia.

notable fact: L'auto usata per il film, la Lincoln Futura, fu creata appositamente per il film, e in seguito venne trasformata nella celebre Batmobile per l'omonima serie tv.

mercoledì 3 settembre 2008

L , the Movie - L Change the World

Buhhhhhh delusioooooooneeeeeeeeeeee ç_____ç
Che VACCATA di film!! E io che non vedevo l'ora di godermi quello che credevo sarebbe stato un film dedicato alla vita di L.
Ma cosa?
Chissà dove l'avevo letta, questa emerita fesseria.

Au contraire, è incentrato sui suoi ultimi giorni di vita. Per la precisione, 23 giorni prima della sua morte (avessi visto prima, la locandina, probabilmente ci sarei arrivata :P), quando lui si è autocondannato scrivendo il proprio nome nel Death Note.
L che finalmente fa un pò di movimento, piuttosto che stare appollaiato su questa o quella poltrona, a mangiare continuamente dolci. Forse qui hanno un filino esagerato con le sue strane abitudini, perché vederlo correre piegato come una scimmia non era un bel vedere, e nemmeno vederlo pigiare sui tasti del pc come se fosse un bambino di due anni.
La mia reazione è stata più o meno questa:

NUOOOOOOOOOOOOOOO!!!

C'è un virus altamente letale creato in laboratorio dalla dottoressa Kimiko Kujo, nota a L come K. Lo scopo del virus era preservare l'ecosistema globale sterminando gli esseri umani ritenuti "inutili". Ma senza un'antidoto, il virus è inutilizzabile.

L si ritrova a far da balia all'unico superstite di un piccolo villaggio sterminato dal virus (ragazzino a cui lui poi darà il nome Near - ci avrei scommesso una gamba che era lui XD ) e la figlia del medico che aveva trovato l'antidoto, ma che poi lo aveva distrutto (insieme a sé stesso...non guardate la scena se siete facilmente impressionabili @__@ ) per non farlo utilizzare dalla sua pseudo-collega. Entrambi i ragazzini sembrano essere immuni al virus.
Mentre l'orologio biologico di L si avvicina alla sua conclusione, troverà il tempo di salvare il mondo dallo sterminio a causa dell'uso incontrollato del virus da parte di K e della sua squadra di folli psicopatici.

Niente di che. Cioè, niente di ciò che mi aspettavo. Lo scopo del film era "rivelare il lato umano di L, rimasto celato nei due precedenti film", ma stranamente proprio il protagonista mi è sembrato così...così...beh, dire "insulso" mi sembra brutto. Però adoravo l'L visto nei due Death Note. Qui sembrava solo un ragazzo gobbo che ingolla dolci 24 su 24.
Sigh..che tristess ç___ç

lunedì 1 settembre 2008

Inkheart, trailer

L'uscita di Inkheart, tratto da un libro di Cornelia Funke (il primo di quella che finora è una trilogia), era stata decisa per gennaio di quest'anno. Poi è slittata, si suppone per l'anno prossimo.
Le riprese vanno a rilento e la Funke, che compare fra i produttori, ha commentato sul suo blog che questo è dovuto anche al fatto che il regista continua a cambiare particolari, specie verso la fine.
Speriamo che veda presto la luce, anche perché il libro è davvero davvero bello.
E poi il cast...

Lo so, ultimamente parlo spesso di Brendan Fraser, ma la verità è che in questo periodo lo stanno coinvolgendo in tantissimi progetti. Da sua fan, non posso che esserne contenta.
La storia è quella di Mo (Fraser), restauratore di libri che ha l'incredibile dono di rendere reali i personaggi dei libri che legge ad alta voce. Ma ad un prezzo che può essere alto: qualcosa di questo mondo, finisce all'interno del libro. E' così che ha perso sua moglie, inghiottita fra le pagine di un libro dal nome che a mio parere è splendido: Inkheart.
Quando lei è sparita, la suo posto è apparso Dustfinger (Paul Bettany *__________* ) che adesso, più di ogni altra cosa, vuole tornare nel suo mondo, fra orchi assassini e fate dispettose.
Mentre Mo ha giurato di non leggere mai più ad alta voce, il cattivo Capricorn (Andy Serkis, il mitico Gollum), uscito dalle pagine di quello stesso libro, si cela alla vista del mondo insieme ad un nugolo di fidati personaggi, alla ricerca di Mo e della sua capacità.
Per ottenere quello che vuole, non esita a rapire sua figlia Maggie, una patita di libri un pò matta, Elinor (Helen Mirren), l'autore dello stesso libro, e chiunque altro intenda ostacolarlo dal suo scopo: distruggere ogni copia esistente del libro che lo ha portato sul nostro mondo.

Questo il trailer ufficiale. Sperando di vederlo quanto prima in italiano...

Ti amavo senza saperlo

Ormai la tv pubblica è diventata praticamente inguardabile: tutti sono uguali a tutti, gli impostori vengono glorificati con la notorietà, le celebrità che si sputtanano a vicenda nei talk show per fare più audience, i drammi umani vengono usati per ottenere l'attenzione del pubblico.
Forse esagero. Forse è che a me non piacciono a priori certi programmi, che la tv italiana ultimamente sembra propinare a tutto spiano.
Ma stamattina, mentre, annoiata, facevo zapping, gli occhi si sono incantati su Rai3, probabilmente la figlia Rai meno cagata fra le tre, ma che, forse proprio per questo, si può permettere di mandare in onda qualcosa di più impegnativo.
"Ti amavo senza saperlo" (Easter Parade), un film del 1948 con Fred Astaire e Judie Garland (dio, a me somiglia tanto Emma Watson invecchiata, non me ne vogliano i fan di Hermione @___@ ), con musiche di Irvin Berlin
Non avevo mai visto un film con Astaire, e avendo perso le battute iniziali credevo fosse quella con "Cheek to Cheek". Non che abbia mai visto quel film (per inciso, Top Hat), ma da quando ho sentito un brandello di quel brano nel film "Il Miglio Verde" ho sempre voluto vederlo.
Avrei dovuto capire che non poteva essere quello dal semplice fatto che Top Hat era in bianco e nero, mentre Easter Parade era in tecnicolor.

Film delizioso.
Tanto tanto tanto.
Spero di poterne presto vedere degli altri.
Fred Astaire era 50enne, ma faceva la sua figura a tiptappare in tight. Quella parte doveva essere di Gene Kelly, ma venne sostituito quando si fratturò un'anca durante le prove.

Astaire interpreta Don Hewes, un celebre ballerino di Broadway che, per ripicca verso la sua ex, nota ballerina, prende la prima che le capita e decide di insegnarle a ballare, perché "lui può insegnare a ballare a chiunque".
La "chiunque" in questione è Anna Brown, ballerina di fila/cameriera in un piccolo localino, una che per distinguere la propria destra dalla sinistra porta su quest'ultima una giarrettiera.
Lui le giura solennemente che, a un anno di distanza, sarà famosa, e loro cammineranno per la parata di Pasqua (da qui il nome) per le strade di Broadway, dove lei sarà riconosciuta e osannata.
Nonostante i problemi iniziali, Don riesce nell'impresa. Lei sopporta stoicamente il comportamento un filino pedante della star, perché si rende conto di essersi innamorata di lui.
Ma l'ombra della nota ex fidanzata campeggia su di loro, rendendola paranoica. Lo pseudo-fidanzato di lei, nonché amico di Hewes, la corteggia carinamente, ma lei declina, ormai certa del suo amore, anche se adulcorato dal fatto che lui sembra vederla esclusivamente come una sua partner di ballo, e nulla più.
Sinceramente temevo di veder sbucare qualche malefico complotto della ex, invece l'intera storia scorre senza intoppi. Ma non per questo è noiosa, anzi. Le canzoni sono particolarmente orecchiabili (hanno ricevuto un premio agli Academy Awars come "Miglior Colonna Sonora in un film"), e poi io adoro il tiptap ^^

Ti amavo senza saperlo

Ormai la tv pubblica è diventata praticamente inguardabile: tutti sono uguali a tutti, gli impostori vengono glorificati con la notorietà, le celebrità che si sputtanano a vicenda nei talk show per fare più audience, i drammi umani vengono usati per ottenere l'attenzione del pubblico. Forse esagero. Forse è che a me non piacciono a priori certi programmi, che la tv italiana ultimamente sembra propinare a tutto spiano. Ma stamattina, mentre, annoiata, facevo zapping, gli occhi si sono incantati su Rai3, probabilmente la figlia Rai meno cagata fra le tre, ma che, forse proprio per questo, si può permettere di mandare in onda qualcosa di più impegnativo. "Ti amavo senza saperlo" (Easter Parade), un film del 1948 con Fred Astaire e Judie Garland (dio, a me somiglia tanto Emma Watson invecchiata, non me ne vogliano i fan di Hermione @___@ ), con musiche di Irvin Berlin.

Non avevo mai visto un film con Astaire, e avendo perso le battute iniziali credevo fosse quella con "Cheek to Cheek". Non che abbia mai visto quel film (per inciso, Top Hat), ma da quando ho sentito un brandello di quel brano nel film "Il Miglio Verde" ho sempre voluto vederlo.

Avrei dovuto capire che non poteva essere quello dal semplice fatto che Top Hat era in bianco e nero, mentre Easter Parade era in tecnicolor.



Film delizioso.
Tanto tanto tanto.
Spero di poterne presto vedere degli altri.
Fred Astaire era 50enne, ma faceva la sua figura a tiptappare in tight. Quella parte doveva essere di Gene Kelly, ma venne sostituito quando si fratturò un'anca durante le prove.

Astaire interpreta Don Hewes, un celebre ballerino di Broadway che, per ripicca verso la sua ex, nota ballerina, prende la prima che le capita e decide di insegnarle a ballare, perché "lui può insegnare a ballare a chiunque".
La "chiunque" in questione è Anna Brown, ballerina di fila/cameriera in un piccolo localino, una che per distinguere la propria destra dalla sinistra porta su quest'ultima una giarrettiera.
Lui le giura solennemente che, a un anno di distanza, sarà famosa, e loro cammineranno per la parata di Pasqua (da qui il nome) per le strade di Broadway, dove lei sarà riconosciuta e osannata.

Nonostante i problemi iniziali, Don riesce nell'impresa. Lei sopporta stoicamente il comportamento un filino pedante della star, perché si rende conto di essersi innamorata di lui.
Ma l'ombra della nota ex fidanzata campeggia su di loro, rendendola paranoica. Lo pseudo-fidanzato di lei, nonché amico di Hewes, la corteggia carinamente, ma lei declina, ormai certa del suo amore, anche se adulcorato dal fatto che lui sembra vederla esclusivamente come una sua partner di ballo, e nulla più.

Sinceramente temevo di veder sbucare qualche malefico complotto della ex, invece l'intera storia scorre senza intoppi. Ma non per questo è noiosa, anzi. Le canzoni sono particolarmente orecchiabili (hanno ricevuto un premio agli Academy Awars come "Miglior Colonna Sonora in un film"), e poi io adoro il tiptap ^^

 

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