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domenica 11 gennaio 2009

Igor



Oh cielo, ma dov'era nascosta questa perla dell'animazione?
Com'è possibile che non avessi mai sentito parlare di questo splendido film, uscito l'anno scorso?
Una storia d'amore sui generis un pò come per Shrek e Fiona.
E anche qui, proprio come nella storia dell'orco verde, ci sono due spalle davvero esilaranti.
Ma iniziamo con ordine. E iniziamo dagli Igor.
Che più che un nome di persona è una categoria di persona.

Da che mondo è mondo, ogni scienziato folle che si rispetti gira sempre con un omuncolo ingobbito che gli fa da servitore, fa fatica a parlare e soprattutto abbassa la leva.
L'Igor protagonista di questa storia, dopo aver frequentato l'apposita Scuola per Igor, lavora per il dr. Glickenstein, uno scienziato non particolarmente brillante.
Lui, invece, adora costruire aggeggi, anche se agli Igor non è assolutamente permesso.
Nella tetrissima città di Malaria, dove Igor vive, si terrà come ogni anno la Fiera delle Invenzioni Malvagie, e l'imbattuto dr. Shadenfraude mira alla vittoria, usando l'inganno come ogni anno.
All'improvvisa dipartita del suo datore di lavoro, Igor si mette subito all'opera per creare la vita. Vuole creare un mostro, il più malvagio mai esistito, e portarlo alla Fiera. Ma la donnona che esce fuori è quanto di più tenero abbia mai potuto concepire e quindi, insieme ai suoi fidati amici, il coniglio smontabile Scamper e il cervello Brian (un colpo di genio il gioco di parole Brain/Brian) decidono di portarla a farle il lavaggio del cervello, per inculcarle la malvagità.

Ma grazie all'inguaribile idiozia di Brian, il mostro, Eve, si convince di essere un'attrice, quindi va avanti a fare gorgheggi per migliorare l'ugola e si atteggia a primadonna.
Igor non ha altra scelta se non quella di fingere che la Fiera è un provino per il musical Annie, e si dilunga in spiegazioni come "alla seconda strofa sfascia tutto quello che ti trovi a tiro".
Ma il malvagio dr. Shadenfraude e la sua fidanzata scoprono tutto, e vogliono impadronirsi di Eve, farla dinventare malvagia, spodestare il Re in carica e subentrarvi.

Mi sono accuratamente segnata le battute che meritavano di essere ricordate, ma sono davvero troppe; non immaginavo fosse un film così delizioso e divertente.
Per qualche strano motivo, il dr. Shadenfraude mi ricordava tantissimo Re Julian, specie in quegli atteggiamenti insofferenti che mostrava quando aveva a che fare con Mordino.
Le musiche finali sono adorabili, e Igor ha quell'espressione tenerissima, la stessa che ho adorato nel Quasimodo della Disney; inoltre è doppiato da John Cusack, che, voglio dire... *____*

Scamper (Steve Buscemi) e Brian (Sean Hayes - il grandioso Jack in "Will and Grace") sono, ovviamente, i punti comici della situazione; Scamper per i suoi modi bruschi, Brian per la sua totale idiozia.
Tra gli altri doppiatori, Christian Slater, John Cleese (il Nick Quasi-senza-Testa di Harry Potter), e Jay Leno, l'anchorman che ormai a doppiare c'ha preso gusto XD



Oh my God she's killing blind orphans! That's so evil! I mean, which is great, but...blind orphans?!


- I loooked inside dr Glickenstein's castle, and didn't see anyone. But that's not all...
- Yes it is, because your voice is annoying.


Gosh I feel link I'm sending my kid off to school for the first time. You know, to learn how to murder.


- What are you? An imbecile?
- Oh, parlez Italian? Taco grande to meet you


It's just a failure after failure.
After failure, after failure. Oh, sorry, I thought we were counting off all your failures.

mercoledì 7 gennaio 2009

Decameron Pie

Per la serie "Boccaccio si rivolterebbe nella tomba", ecco un film che non ha alcun motivo di esistere, se non quello di far arrapare qualche sedicenne, causa presenza massiccia e costante di culi (di entrambi i sessi) e tette, scenette con suore compiacenti che si divertono in compagnia del giovane protagonista (Hayden Christensen), una Elisabetta Canalis che appare per pochi attimi, giusto per mostrare le tette (giustappunto), una Misha Barton inguardabile (non per lei, poverina, ma è proprio il film in sé ad essere qualcosa di agghiacciante).

Allora, vi chiederete, perché non hai smesso di guardarlo dopo i primi 10 minuti?

Risposta: Perché fra gli attori compare Tim Roth.

E io dico...ma che c'azzecca, Tim Roth? Lui è bravissimo nei ruoli di viscidone, e in questo film non è da meno. Però, con tutti gli pseudo attori che abbondano nel mondo del cinema, perché proprio lui ha accettato di interpretare, anche se per poche battute, questo film che definire stupido è un insulto alla stupidità?

Il titolo originale, come da poster, sarebbe "Virgin Territory", ma ancora una volta il Comitato Storpiamento Titoli ha dato del suo meglio con i soliti richiami da due soldi a titoli famosi. In questo caso, American Pie. Di "American Pie" ricorda solo il titolo...almeno con quello, per quel poco che ricordo e che ho visto, si ride molto di più.

lunedì 5 gennaio 2009

Madagascar 2

E' fatto risaputo che i seguiti di film famosi tendono ad essere delle chiaviche, per nulla paragonabili all'originale. Tipo...Cenerentola 2, o Il Gobbo di Notre Dame 2.

Le uniche eccezioni che al momento mi vengono in mente, sempre restando in tema di animazione, è Mulan 2 (che quasi quasi mi piace più del primo) e Madagascar 2.

Stessi personaggi, stesse voci (a parte qualche eccezione), stesso delirio. Scenario diverso.

I nostri eroi, in fuga dal Madagascar con un aereo sgangherato messo a punto dai mitici Pinguini Mafiosi (e pedinati dal pucciosissimo Mordino), arrivano, piuttosto precipitosamente, in una riserva naturale in Africa.
Non mi dilungo in particolari che potrebbero essere considerati come spoiler. La vita nella riserva darà uno scossone ai 4 amici, per un verso o per un altro, e riusciranno a destreggiarsi persino contro la temibile Vecchina Impazzita del primo film, in gita con altri newyorkesi che si perderanno nella giungla e dovranno arrangiarsi per sopravvivere.
Ma Alex dovrà affrontare ben altri problemi, Martin scoprirà di non essere unico come credeva, Gloria troverà l'amore, e Melman, come al solito, crederà di avere i giorni contati.

Una storia tutta nuova, che però non sfigura assolutamente, al ricordo del primo film.

domenica 4 gennaio 2009

Fire & Ice, the Dragon Chronicles

A me piacciono da morire le storie medievali, in costume. Specie quelle dove ci sono creature fantastiche, come i draghi.
Ecco perché mi aspettavo parecchio, da questo film. Già il titolo era tutto un programma. E poi la locandina, con i due draghi che si fronteggiavano.
Insomma, ero tutta gasata.
Ma mi sono smontata dopo pochissimo.

Mi è sembrata una puntata (solo più lunga, anche dettata dalla noia) di quei telefilm BBC stile "Robin Hood", ma mooolto più noiosi (perché io amo Robin Hood della BBC).
Un drago di fuoco attacca il piccolo e pacifico regno di Re Augustin (Arnold Vosloo, l'Imothep de La Mummia), incendiando, devastando, e mettendo in ginocchio l'intera popolazione, ridotta allo stremo delle forze. La principessa Luisa, scavezzacollo, decide di chiedere aiuto al più grande (l'unico XD ) cacciatore di draghi, che si dice che 20 anni prima abbia ucciso l'ultimo drago che aveva danneggiato il regno vicino. Ma era poi stato bandito dal sovrano, togliendogli la nomina di cavalierie. Di nascosto del padre, lo cerca, trovando il figlio, Gabriel. Questi, insieme al suo amico Sangimel (John Rhys-Davies, e unico personaggio decente in tutta la storia) fanno sapere al riluttante Re che l'unico modo per distruggere un drago di fuoco, è cercare un drago dei ghiacci, e fare in modo che si scontrino fra loro.

La storia in sé non è malaccio. Cioè, l'idea di fondo è abbastanza carina: ci sono intrighi di palazzo (quelli non mancano mai), splendide location ed effetti speciali gradevoli, anche se i draghi in sé sembrano più razze.
Gabriel (Tom Wisdom...che voi direte.."zzo è?", giustamente) è pure caruccio da guardare, ma il suo rapporto con Luisa è così scontato che vi fa venire il latte alle ginocchia. L'unico attore degno di nota è appunto John Rhys-Davies, il mitico e burbero nano Gimli (nonché voce e faccia di Barbalbero) ne Il Signore degli Anelli. Ecco, il suo personaggio è fantasticissimissimo...e ovviamente il regista lo fa morire u___u

venerdì 2 gennaio 2009

Hansel and Gretel

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Con un titolo così, credevo di trovarmi di fronte ad un filmetto leggero con il quale passare una serata piacevole dopo aver visto Chicken Little e (finalmente) aver concluso l'anime di Romeo x Juliet.
Invece questo film coreano, come ho intuito dopo i primi 20 minuti, è un film horror. O almeno, questo dovrebbe essere, in teoria, perché poi dovrebbe scadere, secondo le intenzioni del regista Yim Pil-Sung, nella tristessa.
Infatti, essendo diviso in quattro parti (evviva lo streaming!), quando ho realizzato che era un horror, genere che proprio non mi si addice, ho preferito interrompere, per riprenderla oggi pomeriggio, con la luce del sole, e con in sottofondo i rumori di mia madre in cucina; mi sentivo molto confortata.
Ma se avessi saputo come sarebbe andata, l'avrei finito tutto stanotte.

Boh, intanto premetto una cosa e invito i casuali lettori ad osservare le facce dei tre bambini protagonisti. Per me film horror e bambini sono un binomio micidiale, perché mi fanno venire una strizza che non vi dico u__u

L'intero film gira intorno ad Eun-soo che, sulla strada per andare a trovare sua madre ammalata, ha un brutto incidente d'auto e si ritrova svenuto in un bosco. Viene salvato nottetempo da una bella bambina, che lo conduce in casa, dove vive con sua sorella, un altro bambino, e due pseudo-genitori.
Ma la casa è inquietante, piena di rumori sinistre e apparizioni che fanno venire voglia a Eun-soo di mettere fra sé e quella casa quanta più distanza possibile.
Più di una volta, nei giorni successivi, il ragazzo si inoltra nel fitto bosco che circonda la casa, in cerca della via di uscita, ma puntualmente è costretto a tornare sui suoi passi, vuoi per la neve, vuoi perché da quel bosco è impossibile uscire.
I bambini, soprattutto il maschietto, mostra in breve tempo la sua vera natura - ed è qui che inizia il vago senso di angoscia che pervade la prima parte del film - ma poi il film sembra cambiare genere, diventando vagamente sentimental-sdolcinato, con lacrime finali, flashback di bambini sfruttati e adulti senza cuore.

A leggere i commenti su Crunchyroll, tutti quelli che lo hanno visto, hanno pianto. Mi sono sentita quella "senza cuore", in tutto questo XD

giovedì 1 gennaio 2009

2 buoni inizi

O-MIO-DDIO!!!

L'anno non poteva iniziare nel migliore dei modi, proprio no. Girovagando sul livejournal Tim Roth Addicted ho appena realizzato che il mio adoratissimo Tim sarà il protagonista della nuovissima serie Lie to Me, in onda dal 21 Gennaio su Fox, nella quale interpreta il dottor Cal Lightman, capace di individuare se una persona mente o meno analizzando le espressioni del viso, il tono della voce, la postura del corpo. Cose infinitesimali che facciamo senza nemmeno rendercene conto, ma che ad un occhio attento possono dire più di mille parole.

Reputo il tema interessatissimo, lo avrei visto comunque, ma la sua presenza è un incentivo niente male






Cambiando totalmente discorso, ho visto che da poco gira in tv il trailer di Viaggio al Centro della Terra. Ho visto il film a giugno ma non mi è sembrato questo granché...però se mi capitasse di guardarlo su un cinema che permette la visione in 3D, magari ci faccio un pensierino. E sempre restando in tema Brendan Fraser, ecco il trailer italiano di Inkheart (le musiche di Javier Navarrete, che ha musicato anche Il Labirinto del Fauno sono splendide!) in Italia il 13 febbraio *_______*

Non vedo l'oraaa!!





The Tale of Despereaux

Ci sono dei film che voglio vedere nonostante le prospettive non siano delle migliori: in inglese, riprese dal cinema, con gente che passa e audio non dei migliori.
Ma non puoi aspettare di vedere la versione italiana. E poi, la versione inglese presenta anche il vantaggio di poter godere del doppiaggio di attori con la A maiuscola.
The Tale of Despereaux, dal trailer, non mi aveva fatto particolarmente impazzire. Sarà perché sto raggiungendo quell'età per cui i film di animazione non risultano poi così tanto entusiasmanti (anche se vado pazza per gli anime, quindi credo sia relativo...), o semplicemente era quello che il trailer mi ha mostrato, a non avermi ispirato particolarmente.
Il film è piuttosto gradevole. Ma io ho trovato a malapena gradevole Wall-E che è poi piaciuto ad un sacco di persone <__<

La storia del topolino Despereaux è una favola leggera e buonista, che insegna che l'essere diversi non è affatto un male. Qui un piccolo topino si distingue dalla massa per le sue minute dimensioni (piccolo persino per uno della sua specie) e dalle orecchie enormi; e soprattutto perché lui, al contrario dei suoi simili, non ha paura di niente, e preferisce leggere i libri piuttosto che rosicchiarli.

E' proprio leggendo un libro sui cavalieri, sui duelli, sulle principesse rinchiusi in torri altissime, che Despereaux si mette in testa di compiere nobili imprese. E quale più nobile impresa se non quella di aiutare la principessa del castello nelle cui fondamenta abita? La principessa Pea (doppiata da Emma Watson), triste per la sorte del regno assetato, e per l'angoscia che divora il padre in seguito alla perdita della sua amata consorte, e che per questo ha bandito tutti i ratti dal regno.
Ma proprio il solo parlare con un essere umano causa a Despereaux l'immediata espulsione dal pacifico regno dei topi, e viene spedito nei sotterranei, nel regno dei ratti.

E qui incontriamo l'altro eroe della storia: il ratto Roscuro (doppiato da Dustin Hoffman), amante dell'aria fresca, del sole e degli spazi aperti, costretto a vivere nei sotterranei del castello insieme alla feccia della sua specie. Proprio lui è stata la causa involontaria della morte della regina e, conosciuto Despereaux, va per chiederle scusa. Peccato che le cose non vanno come aveva sperato.

Al castello vive il terzo eroe della storia: Miggery, serva del castello, venduta dal padre in tenera età, che sogna di diventare una bella principessa.

Le vicende di questi tre personaggi si intrecciano nei recessi più remoti del castello, dove vivono i feroci ratti, e il piccolo Despereaux si ritroverà davvero a salvare la principessa, proprio come aveva sempre desiderato.
Giusto ora ho letto il commento, su un blog inglese, riguardo al libro da cui è tratto il film, di Kate Dicamillo; ammetto che mi ha fatto venire una gran voglia di leggerlo..peccato che non trovi l'ebook da nessuna parte u___u

 

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