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giovedì 7 maggio 2009

Lezione Ventuno

Sono stati principalmente due, i motivi che mi hanno spinto alla visione. Quel "scritto e diretto da Alessandro Baricco", e l'argomento portante del film, a giudicare dal trailer: la nona sinfonia di Beethoven.
Non sono una beethoveniana (al massimo, mi considero una Mozartiana), e infatti questo film ruota attorno alla persona di un eccentrico professore universitario, il professor Kilroy, secondo il quale esistono ben 141 opere d'arte considerate ingiustamente capolavori, fra cui appunto la celebre Nona.

E' un film bizzarro. A volte sembra un documentario, con tanto di interviste di buffi personaggi che sembravano appena scesi da un palcoscenico; a volte invece la scena cambiava completamente, e il protagonista appare essere un suonatore di violino giunto in uno strano luogo innevato, colorato da bizzarri personaggi, per scoprire qualcosa in più sulla Nona, prima di morire.
Baricco al suo approdo alla regia è qualcosa di sublime; non che mi aspettassi niente di diverso, visti i suoi libri. Credo che Baricco o si ami alla follia, o non si regge proprio. E questo film ricorda molto i suoi libri. Misterioso, che ti fa sollevare un sopracciglio chiedendoti per metà film se per caso tu non ti sia perso qualche passaggio fondamentale per la comprensione del suddetto.

E' uno di quei film che rivedrei volentieri. E' strano a tal punto da lasciarti quasi con un senso di vuoto nel momento in cui compare la parola fine.

E' sempre il vuoto a generare i passi impossibili quelli di cui non saremmo mai capaci.

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