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mercoledì 22 ottobre 2008

Fringe, S01 E01 PreAir

La novità televisiva americana targata FOX è data sicuramente da Fringe, non fosse per il fatto che dietro a questo pòpò di serie c'è il nome di J.J. Abrams, il padre di Lost. Il che è tutto dire.
Ho iniziato a guardarlo perché una mia amica, durante una chattata, me ne aveva parlato un gran bene (ma appena pronunciato il nome di Joshua Jackson, mi aveva già convinto) e ho subito guardato il trailer su YouTube, sottotitolato in italiano da quei santi di Itasa.
Giusto poco fa ho visto il primo episodio, e ne sono rimasta folgorata. Oddio, nei primi due minuti ho lanciato un urlo di disgusto, ma per il resto...wow. Non ci sarebbe altro da dire se non wow.

Ok, la storia. Almemo quella relativa al Pre Air.
Durante il volo di un aereo accade l'incredibile. Un virus micidiale inizia a dipartirsi da una persona, colpendo in pochi attimi tutti i presenti. L'aereo atterra sano e salvo grazie al pilota automatico, ma lo spettacolo che si presenta sbirciando dai finestrini è agghiacciante: tutti morti, tutti ridotti a poco più che scheletri.
Conosciamo subito una dei protagonisti della storia, l'agente dell'FBI Olivia Dunham (Anna Torv) che, distolta da un piacevole incontro clandestino con un collega, l'agente John Scott, arriva all'aereoporto incriminato.

L'agente in comando, Broyles, che nutre antichi rancori verso la Dunham, la mette subito sotto torchio, relegandola ad uno stupido incarico di controllo. Durante il quale però l'agente Scott, direttamente per mano del folle attentatore, si ritrova vittima della stessa sostanza che ha ucciso i passeggeri del volo (Abrams deve aver subito un trauma, con gli aerei, a mio parere u__u ). Mentre i medici cercano di rallentare il processo di distruzione dei tessuti, Dunham crede di aver trovato un nome legato al disastro aereo: il dottor Walter Bishop, che si occupava di rami della cosiddetta "scienza di confine" (teletrasporto, invisibilità, mutazioni genetiche e addirittura resurrezione) che però si trova da 17 anni rinchiuso per aver causato la morte di un suo assistente. Le uniche persone che possono fargli visita sono i parenti stretti, quindi l'agente Dunham è costretta a cercare in Iraq il figlio, Peter (Joshua Jackson) che però non sembra molto contento di avere nuovamente a che fare con suo padre, di cui ignora il passato scientifico.
Grazie al dottore Olivia potrà comunicare, attraverso il sonno/coma indotto, con l'agente Scott, e a visualizzare l'uomo che lo ha ridotto in quelle condizioni.

Ma catturare il folle sembra solo un piccolissimo tassello di un puzzle molto più grande e complesso di quanto l'agente Dunham possa anche solo immaginare, anche per via della misteriosa e potente Massive Dynamics, al cui vertice si trova William Bell, che divideva il laboratorio con Walter Bishop prima dello scandalo che lo coinvolse.

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