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lunedì 3 agosto 2009

Ponyo sulla Scogliera

Ho sempre difficoltà a parlare dei film di Miyazaki, perché la trama è sempre o scarna o complicata, e a rendere magici i suoi lavori è più l'impatto visivo che la trama in sé.
Sulla storia di Ponyo sulla Scogliera, a ben vedere, c'è poco da dire.
C'è un pizzico di magia, nel piccolo pescetto che, raccolto casualmente dal bimbo Sosuke, gli si affeziona talmente tanto che decide di lasciare l'oceano nel quale è stata ritrascinata a forza, e poterlo riabbracciare sotto forma umana.
Il pescetto, a cui Sosuke ha dato nome Ponyo, lasciando il mare ha "scoperchiato la magia", provocando una serie di disastri a scapito del mare e di tutto ciò ad esso troppo vicino. L'isoletta di Sosuke si trova così letteralmente annegata, e gli abitanti sono costretti a girare con delle barchette.

Ecco, a dire il vero, un pò come mi è successo con Il Castello Errante di Howl, mi è sembrato di perdere qualche punto fondamentale, perché la storia mi è parsa senza né capo né coda.
Nonostante questo, resta un film delizioso (ecco perché ribadisco che l'impatto visivo ha una certa importanza..insomma, si può trovare delizioso un film di cui non si capisce una beata mazza, e che tu continui a guardare estasiata quando una parte del tuo cervello urla CHE CASPIO STA SUCCEDENDO SULLO SCHERMO? Miyazaki ci riesce ). Sosuke è un bambino puccioso da morire, Ponyo è carinissima, la colonna sonora è splendida come sempre. E' un film alla Miyazaki. Che detta così sembra pure una brutta cosa

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