
Non so le altre versioni, ma questa è stata particolarmente truculenta. Cervella saltate, bisturi negli occhi e altre carinerie simili.
All'inizio del film si annuncia che questa è la "storia vera", la vera versione della storia che tutti noi conosciamo.
Henry "J" Jekyll (Bryan Fisher) è uno studente di medicina che, insieme ad una sua collega, mette a punto una pillola che riesce a cambiare la personalità. Henry tiene un videodiario dei progressi (o meglio, dei regressi) di Hyde, che lentamente prende il sopravvento sul giovane studente; che diventa violento, assetato di sangue e di violenza. Persino verso i suoi colleghi e amici.
Il tutto assume esattamente le sembianze di una vera e propria dipendenza; un dosaggio sempre più alto della droga non lo compensa più, e Henry si rende conto che essere Hyde ha il suo fascino, e quindi non riesce a smettere.
Si fermerà solo - nel modo più drastico possibile - quando l'alternativa consisterebbe nell'uccidere Martha (Bree Turner), la ragazza che ama.
Un film carico di tensione, che ti lascia incollato allo schermo per tutta la durata. Bravissimo Fisher, che riesce a trasmettere l'angoscia e la rabbia della sua Hyde-version. Belle le musiche, affidate a Patrick Doyle.
Bello, si, ma angosciante.
Tanto, tanto angosciante.
We all dream of being someone else,
to ride a new wave, to be reborn.
To start again.
The only problem is, if you let it, like a cancer, it will consume you.
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